IMG_3331Pietro VITALE

Addetto stampa

L.C. Bari Melvin Jones

L’anno 2015/2016 è appena iniziato, Il Governatore Distrettuale Alessandro Mastrorilli ha voluto inserire il mio nominativo tra i componenti del Comitato di redazione Rivista Distrettuale, per una fattiva e poderosa collaborazione, assieme ad altri eccellenti Lions, di provata bravura e competenza.

L’attuale crisi politica, culturale ed economica sta investendo ogni ambito della Società, mettendo in difficoltà molte istituzioni ed organizzazioni non profit che compongono il tassello sociale della società civile. Pensate, solo in Italia, al 31 dicembre 2010, risultavano iscritte, ai rispettivi albi regionali, 1.497 associazioni di promozione sociale ed oltre 2.300 erano quelle di volontariato con più di 8 milioni di persone impegnate a favore delle classi più deboli della società.

l’associazionismo, che, spesso, è stato il volano ed il motore di numerose iniziative indirizzate a dare risposte concrete ai bisogni ed alle esigenze della collettività.

Questa “insicurezza sociale” impedisce e limita la progettualità del domani; il comune cittadino non riesce
più a guardare lontano serenamente, vive alla giornata
e si chiude in se stesso.

Il Lionismo a oltre 90 anni dalla costituzione della nostra associazione vengono sollevati dubbi e riserve sulla sua penetrazione in una realtà sociale in continua evoluzione. Qualcuno ha parlato di “scricchiolio del lionismo”, di “lionismo stucchevole”, di “lionismo in via di estinzione”! No! Amici. Le criticità sono altrove!

Il lionismo, in quanto portatore e interprete di valori senza tempo e senza frontiere, è più che mai vivo e attuale! Scopi ed etica lionistica trovano conforto e conferma nella quotidianità. Non è il lionismo a rischio di “estinzione”, ma è la rappresentazione che alcuni ne fanno a renderlo obsoleto, un misero… come si dice in senso volgare vuoto a perdere!

A “scricchiolare” è l’azione di certi lions! Carenza programmatica, discontinuità d’azione, scarso coordinamento, sterili protagonismi: sono questi i “mali oscuri” della nostra associazione, quei mali che continuano a causare la… fuga di tanti soci! I nuovi Soci soprattutto, vanno seguiti, informati e coinvolti immediatamente.

Una situazione che rispecchia fedelmente un diffuso disagio all’interno dei club: mugugni, scarse motivazioni, retorica e ampollosità a buon mercato…. Un inquietante analfabetismo emotivo che non consente di percepire il futuro… Si è da tempo arrestato ogni processo di crescita culturale, si è inaridito ogni serio dibattito sui grandi temi della politica e dello sviluppo socio-economico.

Non facciamo più opinione! Abbiamo perso la centralità sociale del nostro ruolo nella difesa dei più bisognosi e nella promozione del bene civico. “Essere leader globale nella comunità e nel servizio umanitario”: dov’è finita la “vision” dei Lions Club?

Einaudi ammoniva: “Prima conoscere, discutere e poi deliberare”.
E se deliberare tocca ad altri, il campo della conoscenza e della discussione ci appartiene per agire come protagonisti e non come anonime comparse sociali!

Mi chiedo dove va il lionismo?
Crisi di valori o di… uomini? Il lionismo vive di sincero spirito di servizio, di lealtà, di amicizia. E non di coscienze che dormono! Essere Lions è una scelta di vita, implica un impegno costante:
non ci sono concessi tentennamenti, debolezze, ambiguità. Non possiamo languire inoperosi nel nostro individualismo distaccati da ciò che ci circonda senza
renderci complici del dissolvimento dei migliori valori storici e culturali, etici e morali, religiosi o più semplicemente spirituali.

La nostra presenza un po’ anòdina e gigiona di Depardieu, ma critica nel contesto sociale deve assurgere ad elemento di ammonimento, di risveglio, punto di convergenza di chi intende ancora lottare per gli ideali di giustizia, rispetto, libertà, moralità, solidarietà.

“La “cultura del servire” che è nel nostro DNA, illuminata dalla nostra etica, deve rappresentare la stella polare per operare nella società, con unità di intenti e di azione.
Operare come “opinion leader” al fianco delle istituzioni con le nostre intelligenze e competenze professionali per affermare la nostra identità. Per dare finalmente una
risposta a un lionismo che deve uscire dagli schematismi del passato per aprirsi alla società civile e dare attuazione al principio di sussidiarietà.

Un salto di qualità quindi, per divenire paladini della cittadinanza attiva, testimoniare cioè un lionismo non più impaludato in un anacronistico assistenzialismo Anni Cinquanta, ma un lionismo in mezzo alla gente, a sostegno dell’azione pubblica, per la promozione socio-culturale della comunità.

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