Prefazione
Un interessantissimo seminario, grazie all’ apporto prezioso dell’organizzatrice, la lions Maria G. Nuccio e dei relatori. E’ fondamentale prendere spunto dal Seminario in ambito associativo e lionistico, su quella che è la funzione alla quale assolve il progresso tecnologico, che è quella di risolvere si i problemi e, nel farlo, inevitabilmente porne di nuovi. Infatti più questo progresso è veloce, più le sue ripercussioni sul contesto sociale diventano difficili da gestire. La mente umana ha bisogno di tempo per fronteggiare i cambiamenti improvvisi. La Rivoluzione Industriale, per esempio, sconvolse la vita dei lavoratori e ci vollero circa due secoli di battaglie prima che questi vedessero riconosciuti dei diritti. Allo stesso modo, la più recente rivoluzione digitale ha prodotto pesanti cambiamenti nelle strutture cognitive dei cosiddetti utenti. Ogni comodità conquistata ha avuto come contraltare situazioni problematiche a più livelli, da quello tecnico, a quello politico, a quello etico. Nel famoso libro Inadatti al futuro del 2012, i bioeticisti Persson e Savulescu scrissero che la mente umana non era evolutivamente pronta per affrontare il rally tecnologico degli ultimi secoli. L’uomo delle antiche tribù di cacciatori-raccoglitori viveva in piccoli gruppi e alla giornata, il suo orizzonte di vita era limitato e la sua azione aveva un impatto limitato sull’ambiente. Oggi, invece, l’essere umano ha il potere di distruggere l’ecosistema. Inquinamento, crisi energetiche, disparità economiche, armi di distruzione di massa non sarebbero altro che il prodotto della perniciosa combinazione tra le antiche strutture mentali che abbiamo ereditato geneticamente e l’eccessivo potere tecnologico. Il punto nevralgico di questo sviluppo tecnologico che ricomprende il metaverso e l’intelligenza artificiale, come ogni cosa che noi chiamiamo progresso è comprendere innanzitutto quale direzione, l’intera collettività vorrà prendere. Negli ultimi anni, il Covid e la guerra, hanno visto polarizzare questa tendenza a isolare l’individuo e privarlo della sua dimensione comunitaria, è esattamente quello su cui bisogno tornare a lavorare. La riposta è tornare a portare dentro la società elementi sempre più profondi di relazione e recuperare quella dimensione dell’incontro che nella dimensione digitale non è sufficiente, cercando di recuperare un rapporto verticale con la realtà invece di un rapporto piatto. Il tema è quello che diceva il filosofo Levinas e cioè nel momento in cui incontriamo davvero il volto dell’altro, senza preclusioni e senza proiettare sull’altro le nostre paure, le nostre schematizzazioni, in quel momento il volto dell’altro ci mette difronte alla fragilità della nostra umanità. Andare ad accogliere questa fragilità ci aiuta a vedere questa stessa condizione esistenziale anche nell’altro che incontriamo. La via d’uscita da questa frustrazione umana è la relazione ed è precisamente la comunità. Chi dovrebbe farsene carico? Tutti, compresi noi lions, perché ciascuno di noi ha la responsabilità di costruire ponti relazionali sia in ambito famigliare che in quello collettivo. Ricostruire relazioni è responsabilità di tutti non c’è deroga a questa situazione. Per tali ragioni è fondamentale per noi lions dare una impostazione etica a questa trasformazione tecnologica, che poi è anche sociale ed economica. Non solo, ma anche fare in modo che questa trasformazione abbia una direzione, altrimenti vi sarà uno sbandamento e perché no, fermarci un attimo e comprendere che ogni tanto le nostre ricerche debbano essere rivolte al nostro interno e non sempre all’esterno. Solo realmente conoscendo noi stessi, nella nostra interiorità, comprendendo quelle che sono le nostre fragilità, le nostre sofferenze, possiamo realmente nutrire quel sentimento della compassione comprendendo i reali bisogni degli altri, i reali bisogni di una comunità. Questa è la visione che noi lions dovremmo avere, cercando di sfruttare le scoperte nell’ ambito dell’intelligenza artificiale e del metaverso, la cosidetta realtà simulata, per il bene del prossimo e cercando di limitare al massimo gli eventuali e probabili danni che le stesse possano cagionare alla comunità, sapendo bene che ogni cosa e quindi ogni scoperta umana ha da lato un risvolto positivo e dall’altro uno negativo. Noi Lions, come ben evidenziato in questo seminario ci occuperemo di evidenziare gli aspetti positivi e limitare quelli negativi.
Leonardo Potenza
Governatore Distretto Lions 108AB
a.s. 2023/2024
Introduzione
In seguito all’incarico del Governatore Leonardo Potenza mi sono trovata ad organizzare il primo seminario Distrettuale per questo anno sociale, ho proposto al team di cui faccio parte di approfondire il tema dell’intelligenza artificiale dando il titolo “Intelligenza artificiale, realtà virtuale e metaverso una rivoluzione culturale in atto”. Nello scegliere le relazioni ho voluto il prof. Ugo Erra dell’Università della Basilicata per inquadrare la tematica, la dott.ssa Giulia Pellegrino per presentare i lavori di ricerca promossi da Unisalento, la prof.ssa Fiorella Battaglia per una riflessione dal punto di vista etico del tema, prof. Rossana Di Leo Presidente Distrettuale comitato seminari, il prof. dott. Vincenzo Pagliarulo del Vito Fazi Lecce per capire l’applicazione pratica dell’intelligenza artificiale in medicina. Le relazioni sono state fortemente interessanti tutte e copiosa la partecipazione dei soci delle due circoscrizioni e-f. Hanno portato il loro saluto agli astanti il Magnifico Rettore di Unisalento prof. Fabio Pollice che ci ha ospitati presso la Sala Convegni del Rettorato, il consigliere regionale Antonio Gabellone, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, l’avv. Mario Lupo Presidente Circoscrizione E, la prof.ssa Loredana Marulli Presidente Circoscrizione F, la dott.ssa Rossona Di Leo Presidente Distrettuale comitato seminari. Le conclusioni sono state affidate al governatore Leonardo Potenza.
Maria G. Nuccio