Tanto l’interesse, infatti, ha destato nel numeroso pubblico intervenuto all’incontro culturale tenutosi presso la sala “Mons. Valentino Vailati” dove due valenti studiosi hanno parlato di Manfredonia a partire dalle origini, del suo fondatore re Manfredi e quali le implicazioni che nei secoli hanno determinato il suo sviluppo. L’incontro è stato organizzato dalla Fondazione Internazionale “Lions Città Murate” e fortemente voluto dal Lions Club Manfredonia Host, presieduto dalla prof.ssa Arcangela Bisceglia. Nella sua breve prolusione introduttiva ha illustrato le motivazioni dell’incontro ed il tema scelto, “Manfredonia e le sue mura”. Tutto questo al fine di sensibilizzare i propri soci e la cittadinanza alla tutela, alla promozione ed alla valorizzazione del proprio territorio a partire da quello che resta delle mura di cinta e di quel poco che l’uomo ha lasciato. Di notevole spessore storico, ricchi di contenuti gli argomenti trattati dai due oratori. Il dott. Alberto Cavallini, storiografo e studioso del territorio, ha affrontato un argomento di rilevante importanza riferito alla fondazione (26 marzo 1256) ed allo sviluppo di Manfredonia: “Un rotolo dipanato. Dalla documentazione alla storiografia”. Una ricostruzione ottenuta attraverso la ricerca e la consultazione di ben 531 documenti che riguardano Manfredonia tra il 1271 al 1302. Non meno interesse ha suscitato la relazione di Antonello D’Ardes, architetto e storico locale che ha affrontato il tema “Da Siponto a Manfredonia: l’immagine della città murata nei secoli”. Immagini particolarmente affascinanti di inusato valore storico, quelle che hanno illustrato il suo intervento, che ritraggono l’evoluzione urbanistica della città nei secoli, la sua crescita e, purtroppo la sua decadenza urbanistica.

Il service “Manfredonia Città Murate” ha visto due momenti: il primo dedicato alla cittadinanza e agli alunni; il secondo, facente parte di un PCTO dal titolo “Curare il territorio”, ha coinvolto alcune classi del “Galilei-Moro” che sotto la guida esperta del dott. D’Ardes ha visitato dal vivo le mura della città, cogliendo le opportunità che un simile patrimonio può offrire al proprio contesto urbano.

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