WHERE THERE A NEED
THERE’S A LION.
Il Club Taranto Poseidon ha aderito al progetto internazionale “Sfida di service” per il centenario.
Un Service del Club Taranto Poseidon per l’Ospedale SS. Annunziata di Taranto.
Come è ormai noto a tutti noi lions, nel corso della 97ª Convention, svoltasi a Toronto, il Presidente Internazionale Joe Preston annunciò una nuova iniziativa a livello globale a favore di 100 milioni di persone entro il 2017: la Sfida di Services per il Centenario. Sfida che è stata accolta da molti clubs i quali stanno collaborando partecipando alle Campagne Mondiali d’Azione per il Service a supporto dei giovani, dei programmi per la vista, della lotta alla fame e dei progetti a favore dell’ambiente in tutto il mondo.
E proprio sui progetti per l’ambiente che il Club Taranto Poseidon ha rivolto la propria attenzione.
Perché l’ambiente? Taranto, capitale della Magna Grecia, terra che diede i natali ad Archita, città dei due mari, città ricca di bellezze naturali e di cimeli storici che ne avrebbero fatto sicuramente un polo turistico socio-culturale, negli anni 60, anni in cui il sud aveva fame di lavoro, il governo decise di trasformare la città in un polo industriale composto dalla triade Italsider, poi ILVA, Petrolchimico e Cementir che, insieme, occupano un’area vasta tre volte superiore a quella che occupa la stessa città di Taranto.
E’ facilmente immaginabile qual’è l’aria che in tutti questi anni hanno respirato e respirano i tarantini, in particolare quelli che abitano nel quartiere Tamburi che dista solo qualche centinaio di metri dai parchi minerali dello stabilimento ILVA. Nel frattempo , infatti, le condizioni di salute della popolazione jonica hanno raggiunto una criticità dovuta all’incremento di malattie ematologiche come le leucemie acute, ma vi sono anche molti casi di linfomi, mieloma multiplo e mielodisplasie acute con, e questo desta molte preoccupazioni, un abbassamento dell’età al momento dell’insorgenza della malattia.
Ovviamente , per motivi facilmente intuibili, l’Ospedale SS. Annunziata di Taranto si è dotato di un reparto di Ematologia che oggi è certamente all’avanguardia a livello regionale ma che, stante la situazione critica dal punto di vista economico che attanaglia la sanità pubblica non sempre all’altezza di soddisfare le esigenze del reparto , ha necessità di dotarsi di macchinari sempre più sofisticati e moderni per cercare di debellare o, quantomeno, contrastare il male.
In questa ottica, per volontà della presidente José Minervini e del Comitato Service del club, presieduto dalla socia Flora Lombardo Altamura, è stato messo in cantiere un progetto che prevede l’acquisto di un VEINVIEWER mod. FLEX che verrà consegnato all’ematologo, dott. Mazza, e all’anestesista-rianimatore, dott. Saltori, che di fatto lo utilizzerà per pungere, incannulare o prendere le vene periferiche più facilmente. L’apparecchiatura modernissima utilizza una luce a raggi infrarossi corti che permette di visualizzare i vasi mediante una telecamera che registra l’immagine e la proietta sulla pelle in tempo reale. Considerando che gran parte dei pazienti sono adulti o bambini le cui vene sono state molto utilizzate per la chemioterapia e, quindi, risultano trombizzate non favorendo l’accesso facilmente, si può immaginare come questa apparecchiatura sia di grande utilità.
Per il reperimento dei fondi necessari per l’acquisto dell’apparecchiatura, i soci del club hanno dato alla stampa un libro, autrice la stessa presidente José Minervini, ed organizzato un concerto di musica Jazz per il 5 giugno.
A questo punto è importante spendere qualche parola sul libro composto da 50 pagine. Trattasi di una perla della letteratura italiana poco conosciuta ma legata a Taranto in maniera fortissima. Un racconto, o meglio un estratto da un più ampio volume tratto da <> di Vincenzo Cuoco e intitolato <>.
L’autrice José Minervini ha voluto sintetizzare, come leggeremo appresso, il contenuto della sua opera volta a riproporre un classico della letteratura italiana incredibilmente attuale nel desiderio di aggiungere un altro capitolo all’auspicata rinascita di Taranto, che ha inizio dal ritorno ai classici e dalla conoscenza del nostro passato grande ma in parte obliterato.
“Il viaggio di Platone e Cleobolo inizia da Taranto, e sono proprio le prime pagine, spiccate per realizzare questa piccolissima antologia o spicilegio che dir si voglia: raccolta di fiori o spighe di belle lettere, come preferite. E’ in queste pagine che Cuoco descrive le caratteristiche geografiche, compreso il picciol fiume Galeso, le bellezze architettoniche e artistiche, le ricchezze e i miti di Taranto, dal Mito eponimo di Taras al Mito di Fàlanto, e Cuoco soprattutto parla di Archita, raccontato nella semplicità della sua vita domestica, come padre e marito, oltre che come uomo di grande saggezza e intelligenza politica. Cleobolo-Cuoco concentra la sua attenzione anche sul carattere dei tarantini, solenni ciarlieri, di cui mette in luce i difetti, primi fra tutti l’edonismo , il carattere indolente e “l’amore al forestierume”, cioè l’eccessiva esterofilia dei difficili concittadini di Archita che si compiacciono nel denigrare se stessi e le loro qualità per elogiare gli stranieri.
E’, questa, un’opera di oltre duecento anni fa che ancora oggi è da considerarsi attuale. Ma, a ben pensare, Taranto è paradigma d’Italia, ieri come oggi. Intelligenti Pauca.”
Con la vendita di questo libro, al prezzo lievitato, per il nobile intento, e con il ricavato del concerto, siamo certi che i soci del club daranno un tangibile sostegno alla comunità tarantina.
Il libro è stato realizzato grazie alla disponibilità dell’editore tarantino Piero Massafra al quale vanno i ringraziamenti dei soci del club.
Per la copertina è stata scelta una tela del grande artista tarantino Luigi Protopapa, suocero della socia Marina Camilletti Domenichetti, che grande lustro portò alla sua città.
Franco Madaro
Addetto Stampa L.C. Taranto Poseidon